Molecola del Mese
di David S. Goodsell
trad di Mauro Tonellato

Antibiotici amminoglicosidici


Molecola del Mese di Febbraio 2012
I batteri resistenti agli antibiotici amminoglicosidici, come la streptomicina, hanno enzimi che modificano l'antibiotico o il suo bersaglio

Introduzione
La scoperta della streptomicina nel 1944 ha fornito la prima vera cura della tubercolosi. Da quel momento è cominciata una battaglia sempre più intensa con i batteri usando streptomicina ed altri antibiotici amminoglicosidici. I chimici hanno scoperto molti aminoglicosidi naturali sintetizzati dai batteri e hanno sintetizzato nuovi antibiotici basati su queste efficaci difese naturali. A loro volta, i batteri hanno sviluppato varie strategie per proteggersi dall'attacco degli antibiotici. Hanno sviluppato metodi per impedire l'ingresso del farmaco nelle cellule, pompe che espellono il farmaco dalle cellule (mdm 11-2007 trasportatori multifarmaco), enzimi che modificano la molecola bersaglio dell'antibiotico o che modificano lo stesso antibiotico (mdm 7-2015 New Dehli - metallo beta lattamasi)

Modificare il bersaglio
Il metodo principale con cui i batteri della tubercolosi sono diventati resistenti alla streptomicina è stato quello di modificare il bersaglio del farmaco.
Gli amminoglicosidi attaccano i ribosomi come è mostrato più sotto in dettaglio. Il farmaco si lega in una stretta tasca della subunità minore del ribosoma, e così compromette il corretto appaiamento di codoni e anticodoni durante la sintesi proteica.
I batteri resistenti hanno sviluppato enzimi che aggiungono gruppi metilici a specifiche basi dei loro ribosomi, rendendo questa tasca un pò troppo piccola per legare l'antibiotico.
A fianco e qui sotto sono mostrati due di questi enzimi: l'enzima sulla sinistra aggiunge un gruppo metilico alla guanina1405 del ribosoma (file PDB 3frh),
l'enzima sula destra modifica l'adenina 1408 (file PDB 3pb3). Nel sito attivo dei due enzimi si può vedere il nucleotide che deve essere metilato.



Attaccare gli antibiotici
Mentre i chimici, oltre alla streptomicina mostrata qui sotto, hanno sviluppato tutta una serie di nuovi amminoglicosidi, compresi alcuni in grado di legarsi anche ai ribosomi metilati, i batteri hanno sviluppato metodi per attaccare direttamente il farmaco. Sono state scoperte decine di enzimi di questo tipo in diverse classi di batteri, e inoltre i batteri possono scambiarsi questi enzimi scambiandosi plasmidi, piccoli tratti di DNA circolare. Questi enzimi sono di tre categorie, alcuni legano un fosfato al farmaco, altri aggiungono un acetile, altri, infine aggiungono AMP. Le strutture di questi enzimi sono diverse tra loro come sono diverse le loro reazioni. Qui ne sono mostrati quattro:
una fosfotrasferasi (file PDB 1l8t),
una nucleotidil-trasferasi (file PDB 1kny),
una acetil-trasferasi (file PDB 1bo4),
e infine una insolita e voluminosa acetil-trasferasi che può modificare il farmaco in quattro punti diversi (file PDB 3r1k).




Esplorando la struttura
Un'interessante serie di quattro strutture (file PDB 1j5e, 1ibm, 1ibk, 1ibl) ha rivelato i dettagli molecolari del modo in cui agiscono gli amminoglicosidi. Il trattamento con amminoglicosidi costringe il batterio a compiere molti errori nella sintesi delle sue proteine e queste proteine difettose alla fine lo uccidono. Confrontando la struttura di ribosomi normali con quella di ribosomi legati all'antibiotico, i ricercatori hanno scoperto che l'antibiotico compromette la capacità di correzione degli errori di lettura del ribosoma, consentendo a tRNA errati di legarsi ai codoni dell'mRNA.
Le due immagini qui sotto sono della prima struttura che mostra la subunità minore 30S del ribosoma con l'RNA beige e le proteine blu. Un particolare avvolgimento dell'RNA è rosa e due importanti nucleotidi (adenina 1492 e 1493) sono rossi. Questi si vedono più in dettaglio nella immagine ingrandita qui sotto a destra, notate la posizione di riposo assunta dalle due adenine rosse.

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Nella seconda struttura, qui sotto a sinistra, si vede un piccolo pezzo di tRNA (giallo) e di mRNA (magenta, un po' nascosto) che stanno interagendo all'interno del ribosoma. Notate che le due adenine rosse si sono spostate in fuori per interagire col complesso tRNA-mRNA, e questa torsione richiede una certa energia che solo un forte accoppiamento codone-anticodone può garantire. Se l'accoppiamento tra le triplette di tRNA e mRNA non è quello ideale, il tRNA non avrà la forza di restare legato e contemporaneamente mantenere in torsione le due adenine.
Nella terza struttura, qui sotto a destra, si vede il ribosoma legato alla paromomicina (verde), un antibiotico amminoglicosidico. Notate che si è legato nella piccola tasca normalmente occupata dalle due adenine nel ribosoma libero. Questo costringe le adenine a rimanere sempre nella posizione ruotata verso l'alto.

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Nella quarta struttura, qui sotto, si vede il complesso tRNA-mRNA legato nel ribosoma in presenza dell'antibiotico (verde). Dato che le due adenine sono costrette sempre in posizione ruotata, il tRNA si può legare al mRNA anche con legami deboli, con accoppiamenti codone-anticodone non esatti, questo consente al ribosoma di utilizzare anche tRNA errati nella sintesi delle proteine e di produrre quindi proteine difettose



Spunti per ulteriori esplorazioni
Nel sito PDB ci sono molte altre strutture di enzimi che modificano gli antibiotici amminoglicosidici . Potete trovare sia le strutture degli enzimi da soli che quelle che contengono anche antibiotici e coenzimi.
I ricercatori stanno cercando di combattere la resistenza agli antibiotici sviluppando inibitori che blocchino questi enzimi. Per trovarli, cercate negli archivi PDB `aminoglycoside inhibitor`.

Bibliografia
M. S. Ramirez, M. E. Tolmasky (2010) Aminoglycoside modifying enzymes. Drug Resistance Update 13, 151-171.
S. B. Vakulenko, S. Mobashery (2003) Versatility of aminoglycosides and prospects for their future. Clinical Microbiology Reviews 16, 430-450.
J. M. Ogle, D. E. Brodersen, W. M. Clemons Jr., M. J. Tarry, A. P. Carter and V. Ramakrishnan (2001) Recognition of cognate transfer RNA by the 30S ribosomal subunit. Science 292, 897-902.
G. D. Wright (1999) Aminoglycoside-modifying enzymes. Current Opinion in Microbiology 2, 499-503.

 

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