Molecola del Mese
di David S. Goodsell
trad di Mauro Tonellato

Cicloossigenasi


Molecola del mese di maggio 2001
Il bersaglio dell'aspirina è la cicloossigenasi che sintetizza le prostaglandine dell'infiammazione e della coagulazione del sangue

Aspirina
Quale è il farmaco più diffuso oggi? È un efficace analgesico. Riduce la febbre e l'infiammazione quando il corpo diventa troppo zelante nel difendersi contro le infezioni e le contusioni. Rallenta la coagulazione del sangue, riducendo la probabilità di ictus e di attacco cardiaco nelle persone predisposte. Inoltre, ci sono sempre più evidenze che sia un efficace aiuto anche nella lotta contro il cancro. Questo farmaco incredibile, e dalle applicazioni così varie, è l'aspirina.



L'aspirina viene usata professionalmente da circa un secolo, ma è stata usata in modo empirico fin dall'antichità. Un composto simile che si trova nella corteccia del salice, l'acido salicilico, viene utilizzato da molto tempo in erboristeria. Ma solo negli ultimi decenni abbiamo capito il meccanismo d'azione dell'aspirina, e come si potrebbe migliorarlo.

Prostaglandine
Come è logico aspettarsi da un farmaco con azioni così diverse, l'aspirina blocca un processo fondamentale nel corpo, la produzione delle prostaglandine, importanti ormoni che vengono usati per trasportare messaggi a livello locale. Contrariamente alla maggior parte degli ormoni, che sono prodotti in ghiandole specializzate e poi trasportati in tutto il corpo dal sangue, le prostaglandine vengono sintetizzate localmente dalle cellule e poi agiscono solo nell'area circostante prima di essere demolite. Le prostaglandine controllano molti processi locali come la secrezione di acido nello stomaco, la contrazione delle cellule muscolari attorno ai vasi sanguigni, l'aggregazione delle piastrine durante la coagulazione del sangue, la contrazione uterina durante il travaglio. Le prostaglandine inoltre trasmettono e rinforzano i segnali del dolore e provocano vasodilatazione e quindi infiammazione. Questi processi così diversi sono controllati da prostaglandine diverse, che però vengono tutte sintetizzate a partire da una sola molecola capostipite, l'acido arachidonico.
La cicloossigenasi (mostrata qui sopra, file PDB 3n8w) compie il primo passo nella sintesi delle prostaglandine a partire da un comune acido grasso, l'acido arachidonico. Usando un gruppo eme simile a quello dell'emoglobina (visibile in verde nella figura), fissa molecole di ossigeno O2 e le fa reagire con l'acido arachidonico. Come è illustrato nel riquadro qui a destra, aggiunge due molecole di ossigeno all'acido arachidonico e forma un anello a cinque atomi, formando dapprima la prostaglandina G2 nella quale vi sono due legami perossido (O-O), poi rompe uno di questi legami con la sua attività di perossidasi formando la prostaglandina H2. Questa, attraverso altri enzimi, viene poi convertita in una varietà di prostaglandine diverse.
L'aspirina impedisce il legame dell'acido arachidonico nel sito attivo della cicloossigenasi impedendo così la sintesi della prostaglandina H2 e delle altre prostaglandine da questa derivate e così non sentiamo il dolore e non inneschiamo la risposta infiammatoria.




COX-1 e COX-2
In realtà noi possediamo due cicloossigenasi diverse (chiamate COX-1 e COX-2) e le utilizziamo per scopi diversi. La COX-1 è presente in quasi tutte le nostre cellule, sintetizza le prostaglandine usate in tutto il corpo per mantenere una corretta fisiologia. Il secondo enzima, la COX-2, viene prodotto solo occasionalmente e solo nelle cellule coinvolte nella risposta infiammatoria o immunitaria. Causa dolore e gonfiore in risposta ad un danno fisico o ad un infezione, aumenta la permeabilità delle pareti dei vasi sanguigni e fa giungere le cellule del sistema immunitario al tessuto danneggiato.
Sfortunatamente, l'aspirina attacca entrambe le cicloossigenasi. Dato che colpisce anche la COX-1, l'aspirina può condurre a complicazioni sgradevoli, come l'emorragia gastrica. Fortunatamente, stanno diventando disponibili farmaci specifici in grado di bloccare prevalentemente la COX-2, lasciando libera la COX-1 di svolgere i suoi compiti essenziali. Queste nuovi farmaci sono antidolorifici e antipiretici selettivi, e producono solo in minima parte gli effetti collaterali indesiderati tipici dell'aspirina.

Un enzima complesso
Questo enzima, in realtà, ha due siti attivi diversi, chiamati complessivamente prostaglandina sintasi. Al centro c'è il sito attivo di cicloossigenasi, più in alto c'è il sito di perossidasi completamente separato dall'altro, necessario per attivare i gruppi eme che partecipano alla reazione di cicloossigenasi. Il complesso enzimatico in realtà è un dimero composto di due subunità identiche affiancate, così ci sono due siti attivi di cicloossigenasi e due siti attivi di perossidasi molto vicini gli uni agli altri. Inoltre, ogni subunità, in basso, ha una piccola protuberanza ricca di catene idrocarburiche apolari (bianche) ben visibile anche nella figura in alto nella pagina. Queste protuberanze ancorano il complesso alla membrana del reticolo endoplasmatico, rappresentata qui a lato in azzurro. Il sito attivo di cicloossigenasi è nascosto in profondità all'interno della proteina, ed è raggiungibile attraverso un tunnel che sbuca al centro della protuberanza. Il tunnel si comporta come un imbuto, guidando l'acido arachidonico sciolto nella membrana fino all'interno dell'enzima dove viene fatto reagire. Nella struttura mostrata qui a fianco (file PDB 4cox), un farmaco (giallo e verde, indometacina) sta bloccando il sito attivo in entrambe le subunità. In ogni subunità sono anche visibili i gruppi eme sopra le molecole del farmaco.

Esplorando la struttura
La figura qui sotto mostra una COX-1 (file PDB 3n8w) che sta legando un farmaco antiinfiammatorio (flurbiprofene, rosa). Il farmaco è entrato nel sito attivo al posto dell'acido arachidonico e si è portato vicino al gruppo eme in primo piano. L'eme è tenuto in posizione da due istidine, una sotto (più vicina) ed una sopra. A centro dell'eme, l'atomo di ferro (arancione) lega una molecola d'acqua, di cui si vede solo l'ossigeno rosso, in quello stesso punto il ferro può legare l'ossigeno O
2. Sulla sinistra si vede la serina 530 (verde) che si trova appena sopra il farmaco. Il sito attivo non è stato modificato dal flurbiprofene, così, quando il farmaco abbandona il sito attivo, la COX-1 può tornare a compiere la sua reazione sull'acido arachidonico producendo ancora prostaglandine.

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La prossima figura mostra come l'aspirina blocca in modo permanente il sito attivo della cicloossigenasi. L'aspirina è composta da una molecola di acido salicilico legata ad un gruppo acetilico. Quando l'aspirina attacca la cicloossigenasi, trasferisce il suo gruppo acetilico ad un amminoacido di serina (Ser 530), disattivando irreversibilmente l'enzima. La figura qui sotto mostra un primo piano del sito attivo di una COX-1 (file PDB 1pth) dopo che l'aspirina ha compiuto la sua opera. Il gruppo acetilico (rosa chiaro) è legato all'amminoacido serina (verde), e l'acido salicilico (sfere rosa) è legato subito dietro. Il sito attivo è stato modificato in modo permanente, così, quando il farmaco abbandona il sito attivo, la COX-1 resta disattivata e non può più compiere la sua reazione sull'acido arachidonico. Le prostaglandine potranno ancora essere sintetizzate solo quando la cellula produrrà nuove cicloossigenasi.

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Nella prossima figura il sito attivo è mostrato dall'alto in modo da apprezzare come la serina acetilata blocchi l'accesso alla parte più profonda del sito attivo.



Dato che l'aspirina disattiva in modo permanente le cicloossigenasi, nella terapia anticoagulante per prevenire le ricadute dell'infarto, viene prescritta l'aspirinetta 100 mg che contiene una quantità di acido acetilsalicilico 5 volte inferiore all'aspirina. Ne basta una compressa ogni 24 ore, mentre altri farmaci antiinfiammatori hanno un'azione che dura solo poche ore.


Bibliografia
Lawrence J. Marnett, Scott W. Rowlinson, Douglas C. Goodwin, Amit S. Kalgutkar and Cheryl A. Lanzo (1999) Arachidonic Acid Oxygenation by COX-1 and COX-2. Journal of Biological Chemistry 274, 22903-22906.
William L. Smith, R. Michael Garavito and David L. DeWitt (1996) Prostaglandin Endoperoxide H Synthases (Cyclooxygenases)-1 and -2. Journal of Biological Chemistry 271, 33157-33160.

 

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